Nell'Antica Roma il termine diploma indicava un documento impiegato per i congedi militari e per i salvacondotti: la nostra epoca è assai diversa, ma in un certo senso l'antico significato, sebbene originariamente svincolato dal titolo di studio, si è riproposto.
Il diploma che si consegue al termine delle superiori è per alcuni un sospirato congedo, atteso con premura, contando le ore che separano dall'addio a libri di testo, interrogazioni, libretti delle giustificazioni e pagelle.
Il diploma è anche un moderno salvacondotto che spinge i giovani adulti ad incamminarsi lungo la loro strada, considerandosi invincibili, animati dalla fiducia in sé stessi e nel futuro, che coincida con l'Università o con il mondo del lavoro
L'adolescente entrato al liceo o all'istituto tecnico cinque anni prima si è trasformato in un giovane adulto che ha completato con successo la scuola superiore, superando l'esame di maturità che dal 1997 è stato ribattezzato esame di Stato conclusivo del corso di studio di istruzione secondaria superiore. Un nome altisonante come, in effetti, è importante il titolo.
La scuola superiore forma giovani idraulici ed elettricisti, esperti negli allestimenti di banchetti, tecnici, periti agrari e corrispondenti in lingue estere.
Con in mano il diploma da geometra il giovane può presentarsi all'esame d'abilitazione e successivamente progettare case così come il neodiplomato uscito dall'istituto alberghiero intraprendere l'appagante carriera di chef.
Il diploma di un liceo rappresenta solitamente l'inizio della carriera universitaria, sebbene il destino sia meno segnato che in passato. In merito ricordiamo anche la maggiore libertà di scelta sulla facoltà universitaria concessa ai neodiplomati i quali al giorno d'oggi non devono più sottostare ai limiti posti dalla prima legge organica della scuola, la legge Gentile del 1923, che concedeva l'accesso a qualsiasi corso di laurea solo ai diplomati provenienti dai licei.